Parto in casa: la nascita di Alessandro

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Ho partorito un gran bel bimbo… in soggiorno!!!

Ma partiamo dal principio: ho sempre desiderato partorire a casa, fin da quando è arrivata Adele 5 anni fa.Con lei, nonostante il travaglio a casa, abbiamo preferito il parto in ospedale per paura, paura dell’ignoto e del “e se succede qualcosa?”

Dopo 5 anni sta per arrivare il tanto agognato maschietto. Atteso da generazioni e generazioni di femmine nella mia famiglia (Non tanto per il sesso, ma per cambiare un po’)

Questa volta io e il mio compagno Luca siamo decisi: Partoriremo a casa!

Ho perso il conto delle “etichette” che le persone mi hanno affibbiato, la più comune era “matta”.

Ed ogni volta mi ballavan davanti le parole di Dante: Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti.” Tradotto: fregatene di ciò che dicono gli altri e sii risoluto, la vita è la tua.

Così mi son imbattuta in Federica, Giulia e Arianna, tre persone stupende; con loro inizia un’avventura che ricorderò a vita. Fin dall’inizio con Federica è stato un percorso bello, rilassante, introspettivo, ma anche impegnativo: avevo i compiti a casa da fare, è importante essere preparati e consapevoli.

Perché, che sia il primo parto o il quinto, è sempre un’emozione nuova, un’esperienza nuova, uguale ma sempre diversa: tu sei diversa!! Così è stato anche per me.

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Da una settimana avevo contrazioni preparatorie la sera, per una mezz’oretta poi più nulla; la sera del 23 Luglio scoppia un temporale molto forte, la stessa notte intorno all’una inizio il travaglio. Ho già la playlist delle canzoni che ho cercato ed ascoltato per mesi che scivolano dall’impianto hi-fi del soggiorno, la luce è soffusa, mi concentro sul respiro ruotando il bacino sulla gym ball.

La piscina è già gonfiata e pronta per me e Fratellino (il suo nome fino alla nascita); Luca la riempie d’acqua ed intanto chiama Federica, poco dopo arriva un “battaglione” super organizzato: chi controlla il battito del piccolo, chi trascrive il diario cronologico, chi evita che Luca vada in panico.

Nel frattempo le contrazioni sono più intense ma ancora irregolari, entro in piscina e subito avverto sollievo, abbassano la musica per aumentare la mia concentrazione sul momento e mai mi son sentita più coccolata: mi ascoltano, mi massaggiano, mi viziano.

Sono le 3.30 circa e le contrazioni stanno diventando più intense, sono trascinata dalle sensazioni, non c’è più spazio per il raziocinio a cui sono tanto affezionata. Verso le  3.50 sento che quasi ci siamo, ma la piscina è diventata scomoda, mi fanno uscire per cercare una posizione più confortevole, le sento attorno, sempre presenti, sempre attente; nessun giudizio solo supporto e dolcezza, nel momento di massima fragilità per un essere umano.

Luca si siede sulla sedia e propone: “mettiamoci come al parto di Adele, forse ti può aiutare” e così è stato, alle 4.11 è arrivato Fratellino con forza, due spinte poderose con Luca che mi abbraccia e sostiene da dietro e Federica che gli dà il benvenuto.

Mi spostano sul divano, il parto già dimenticato; lo abbraccio… è perfetto: 4 kg di bimbo roseo, liscio, caldo, morbidissimo.

Chiedendomi scusa mi danno qualche punto di sutura, ma non sento nulla, continuo a guardare quel bimbo perfetto incantata… davvero l’ho fatto io?

È stato un viaggio intenso, la liberazione dell’io più profondo: ti senti donna, madre, guerriera e dea allo stesso tempo, stanca ma forte poco prima di partorire, e un involucro vuoto che man mano si riempie di emozioni incontenibili alla prima occhiata di quel prodigio che hai generato.

Ci si dimentica che il parto è per noi donne, la cosa più naturale e la più antica al mondo, e partorire nella sicurezza e calore della propria casa è il regalo più bello che potessimo farci.

Ringrazio di cuore Federica, Giulia ed Arianna per ciò che fanno, ma soprattutto ciò che sono; la loro è più una vocazione che un lavoro; non smetterò mai di pensare a voi con infinito affetto, enormemente felice di aver condiviso questa esperienza unica con voi.

Grazie di averlo reso possibile.

 Un abbraccio da Valentina, Luca, Adele ed Alessandro


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