La paura di essere umani

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Più di 400 anni fa, William Shakespeare, drammaturgo e poeta inglese, nella sua opera ” Otello” scriveva:

 ” Molti eventi, che sono nel grembo del tempo, saranno partoriti”

Ora. Pensiamo al neonato, che vive nel grembo materno per nove mesi. Un piccolo essere umano che vive in un ambiente fatto di luce soffusa, caldo, contenuto, protetto, continuamente cullato dal liquido amniotico, dal battito del cuore e della voce materna, accarezzato delle pareti e dalle contrazioni uterine ( che approfondirò nel prossimo articolo) ed ad un certo punto ….. NASCE.

Nasce in un tempo e in un luogo a lui destinato, partorito in mondo nuovo fatto di luci,aria, freddo, spazio, suoni … un mondo nuovo dove però c’è una certezza, l’unica e vera sicurezza: LA MAMMA!

La mamma che profuma dello stesso inebriante profumo conosciuto grazie al liquido amniotico.

La mamma che abbraccia, contiene, protegge, culla come le pareti dell’utero, come le piccole onde amniotiche, come le vibrazioni create dal battito del cuore.

La mamma che scalda attraverso il contatto pelle-pelle, una pelle morbida e che trasmette amore.

La mamma che ha lo stesso sapore dei sogni, quel sogno di realtà, quel sogno di un mondo al di là del grembo materno, che grazie alla placenta il bambino ha potuto assaggiare ogni istante.

La mamma che canta parole che sempre accompagnano le giornate.

La mamma che, anche se a volte piange per paura di non essere abbastanza, è la mamma perfetta per quel bambino, in questo tempo e in questo luogo.

 

Non posso quindi fare a meno di chiedermi, in questo grembo di tempo, fatto di paura del contatto con l’altro, con la mamma, con la famiglia, in questo tempo di insicurezza economica, sociale e relazionale ….. dove saremo partoriti? 

Ci sarà la nostra madre al di là del grembo? Quali saranno le nostre sicurezze di essere ancora umani?

Chissà… forse proprio i neonati, i bambini, le madri che accarezzano e cullano e i padri che proteggono e sostengono. Questa potrà essere una delle sicurezze dell’essere umani…? A noi la scelta.


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