Un gruppo di donne, tra cui molte ostetriche , si sono riunite per un’esperienza unica e difficile da raccontare a parole.
Perchè?
Perchè è stato un lavoro di grande nutrimento interiore che mi ha impreziosito come donna e ostetrica, o meglio, mi ha dato la possibilità di far uscire una parte di me libera, sonora e meravigliosamente spontanea.
Un laboratorio fatto di storie antiche e ricche di tradizioni, di riti,di balli da sperimentare con abiti “nuovi”, musica, voci, sguardi che trasmettono sorellanza.
Canzoni che arrivano da vissuti, canzoni donate dalle donne per le donne. Ninna Nanna dal suono “pietroso” che arriva dritto all’anima.
Ho sperimentato l’arte della tessitura condita dalla condivisione di canti. Per me è stato molto difficile rimanere in questo ritmo, ma ho imparato che rallentare, a volte, può portare a mete che rimarrebbero se no sconosciute.
Elena ci ha guidate con la sua voce in un viaggio di altri tempi, vibrante e sensuale.
Mi ha dato la possibilità, lo spazio e l’accoglienza di dare voce al mio profondo, di rivivere e di sanare una nuova nascita: la Mia!
Quando sono tornata a casa dal laboratorio ho cantato e ballato con la mia famiglia e Paolo, il mio compagno, alla fine mi chiede: “Quando torna a Cuneo la Skoko che la voglio conoscere!?”
Grazie Elena, di cuore!

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